Ricerca Impatti Lunari

Da Sezione Luna - Unione Astrofili Italiani.
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==== Fig.1 - Ripresa del settore lunare Est dopo la fase di Ultimo Quarto &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Fig.2 - Ripresa del settore lunare Ovest dopo la fase di Luna Nuova &nbsp; &nbsp;  ====
  
 
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Versione delle 17:55, 6 apr 2015

Indice

                                                         

                                                                  La ricerca, l'osservazione e la registrazione degli Impatti Lunari


Questo nuovo programma di ricerca avviato dalla Sezione di Ricerca Luna dell’Unione Astrofili Italiani consiste nel monitoraggio degli impatti lunari dovuti a meteoroidi provenienti dallo spazio esterno che vanno a colpire a forti velocità la superficie del nostro satellite naturale. La ricerca sugli impatti lunari ha avuto inizio in tempi molto recenti, e cioè quando in data 18 Novembre 1999 il sistema Terra-Luna stava attraversando lo sciame meteoritico delle Leonidi, Brian Cudnik osservò visualmente per la prima volta con la propria strumentazione il primo flash da impatto causato dalla caduta di un oggetto celeste sulla Luna, impatto che fu confermato e registrato su immagini anche da altri osservatori lunari indipendenti. Dopo questo primo evento ne seguirono in successione altri sei e confermati sempre da altri osservatori, aprendo così di fatto il percorso di un nuovo programma di ricerca a livello scientifico sul nostro satellite naturale.
Questo tipo di programma può avere una importante rilevanza scientifica in più punti, infatti registrando il flash che si forma al momento dell’impatto del meteoroide sulla superficie lunare, è possibile ottenere la magnitudine del flash stesso che si può ricavare dal confronto con la luminosità di stelle prese come campione e di cui è nota la magnitudine, e poi attraverso alcune funzioni matematiche è possibile stimare anche la massa di questi oggetti. Inoltre questo studio può essere anche utile per stimare la quantità di questi corpi "minori" che sono ancora presenti nello spazio esterno dove liberamente percorrono le proprie orbite, transitando molto spesso anche a distanze pericolosamente ravvicinate alla Terra, e in qualche caso alcuni di essi entrano in collisione con l’atmosfera terrestre. Il programma inoltre potrebbe assumere nel futuro un'altra rilevante valenza scientifica, e cioè per conoscere bene in quali zone lunari si verificano con il tempo una maggiore densità di impatti, questo sarebbe di vitale importanza per sapere in futuro con precisione dove poter costruire una eventuale base permanente lunare in una zona che possa essere a basso rischio di impatti, con il preciso scopo di salvaguardare l'integrità della struttura e degli astronauti che l'abiterebbero stabilmente.
La massa dei meteoroidi che cadono sulla superficie lunare può variare da un minimo di qualche decina di grammi fino ad arrivare a molte centinaia di kg, mentre le velocità di caduta sulla Luna sono comprese tra 20 e 72 km/sec. questo in base alle orbite degli oggetti rispetto al sistema Terra-Luna. Questi meteoroidi possono avere origine da sciami cometari (meteoritici) che periodicamente diverse volte all’anno il sistema Terra-Luna attraversa, oppure da corpi asteroidali e sono quindi di tipo sporadico, ed in questo secondo caso la massa dei meteoroidi può assumere valori più importanti. Negli istanti immediatamente successivi all'impatto l'energia cinetica posseduta dal meteoroide si trasforma quasi interamente in luce visbile che può essere osservata dalla Terra come un fenomeno simile ad un flash che può avere una durata tra 1/10 di secondo fino ad alcuni secondi nei casi di impatti più notevoli. Dopo l'impatto il meteoroide si disintegra insieme allo strato superficiale del terreno lunare dando così formazione ad un nuovo cratere.
Ia Sezione Luna svolge questo programma di ricerca in collaborazione con il Marshall Space Fligt Center della NASA METTERE LINK che svolge a livello professionale l’osservazione degli impatti lunari, e che ha inoltre il compito di raccogliere tutte le osservazioni dei candidati flash da impatto provenienti dagli osservatori lunari sparsi in tutto il mondo. La stessa collaborazione è inoltre avviata con le Sezioni Luna dell'inglese British Astronomical Association (BAA) LINK e della statunitense Association Lunar & Planetary Observer (ALPO) LINK.
La Sezione Luna UAI ha collaborato inoltre nel periodo Novembre 2013 - Aprile 2014 con la NASA per la missione LADEE METTERCI LINK (Lunar Atmosphere Dust Environment Explorer) per la ricerca degli impatti lunari. Infatti questa sonda spaziale statunitense sviluppata interamente nel centro ricerche NASA di Ames in California fra i diversi scopi scientifici, ha avuto il compito di rilevare tramite lo strumento LDEX l'eventuale presenza di polveri lunari presenti nell'esosfera lunare e che secondo dei modelli teorici proverrebbero dalla superficie del nostro satellite dopo essere state lanciate nel cielo lunare in seguito all'impatto di meteoroidi.
Per poter riprendere gli impatti lunari è necessario osservare la parte di Luna che non è illuminata dal Sole e quindi va monitorata la parte in ombra, ed i periodi favorevoli per poter osservare questi fenomeni sono dal primo giorno dopo la fase di Luna Nuova fino al giorno di Primo Quarto compreso (in questo caso si osserva la parte lunare Ovest che sarà in ombra, ed effettuando le osservazioni principalmente nelle zone più vicine al lembo Ovest, Fig.2), e poi dal giorno di Ultimo Quarto compreso fino al giorno prima della fase di Luna Nuova (in questo caso andrà osservata la parte lunare Est in ombra sempre con la stessa metodologia, Fig.1), questo perchè le zone dove si verificano maggiormente gli impatti sono situate in prossimità dei lembi lunari Ovest ed Est. Le due figure sotto riportate illustrano all'interno di un rettangolo di colore rosso le zone lunari che dovrebbe essere riprese dal sensore della videocamera impiegata per le osservazioni. Oltre alla superficie lunare può essere utile riprendere anche una piccola zona del fondo cielo al di fuori dei lembi lunari come illustrato nelle due figure, questo per avere sempre un punto di riferimento fisso.




Fov ovest 2.jpg
Fov est 2.jpg














Fig.1 - Ripresa del settore lunare Est dopo la fase di Ultimo Quarto                                                                Fig.2 - Ripresa del settore lunare Ovest dopo la fase di Luna Nuova    




Il Coordinatore del progetto è Antonio Mercatali.

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                                                                                          Orari per l'osservazione per il mese di Aprile 2015





Luna in fase calante, osservazione del lembo buio Est con inizio delle osservazioni dal sorgere della Luna e fino all’arrivo della luce dell’alba:

- 12 la Luna sorge alle ore 00:19 T.U.
- 13             “          alle ore 01:05 T.U.
- 14             “          alle ore 01:46 T.U.
- 15             “          alle ore 02.25 T.U.
- 16             “          alle ore 03:03 T.U.
- 17             “          alle ore 03:40 T.U.




Luna in fase crescente, osservazione del lembo buio Ovest con inizio delle osservazioni da quando fa buio e fino al tramonto della Luna:

- 19 la Luna tramonta alle ore 18:55 T.U.
- 20             “               alle ore 20:03 T.U.
- 21             “               alle ore 21.06 T.U.
- 22             “               alle ore 22.03 T.U.
- 23             “               alle ore 22.54 T.U.
- 24             “               alle ore 23:38 T.U.
- 25             “               alle ore 00.17 T.U. del giorno 26
- 26             “               alle ore 00:52 T.U. del giorno 27








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