Ricerca Impatti Lunari
Versione delle 20:20, 13 mar 2013
Ricerca Impatti Lunari
Questo programma di ricerca avviato dalla Sezione Luna consiste nell'osservazione e nel seguente monitoraggio degli impatti lunari dovuti a meteoroidi provenienti dallo spazio esterno che vanno a colpire a forti velocità variabili la superficie del nostro satellite naturale.
Questo tipo di programma può avere una importante rilevanza scientifica perchè oltre a cercare di determinare la velocità e la massa di questi oggetti, può essere utile anche per stimare la quantità di questi cosidetti corpi "minori" che sono ancora presenti nello spazio esterno che liberamente percorrono le proprie orbite.
La massa dei meteoroidi può variare da un minimo di qualche decina di grammi fino ad arrivare a molte centinaia di kg, mentre le velocità di caduta sulla Luna sono comprese tra un minimo di 3 fino a 70 km/sec. Negli istanti immediatamente successivi all'impatto l'energia cinetica posseduta dal meteoroide si trasforma quasi interamente in luce visbile che può essere osservata dalla Terra con un fenomeno simile ad un flash che può avere durata tra 1/10 di secondo fino a qualche secondo nei casi più importanti. Dopo l'impatto il meteoroide si disintegra insieme allo strato superficiale del terreno lunare dando così formazione ad un nuovo cratere.
Questo programma di ricerca fa parte dei Fenomeni Transienti Lunari (TLP) e quindi è svolto in collaborazione con le sezioni Luna dell'inglese BAA e della statunitense ALPO.
Proposte osservative per il mese di Marzo 2013
I periodi per poter osservare gli impatti lunari vanno da un giorno dopo la fase di Luna Nuova fino al Primo Quarto, e dalla fase di Ultimo Quarto fino quasi alla Luna Nuova, e le zone dove si verificano maggiormante gli impatti sono situate in prossimità dei lembi lunari Ovest ed Est, mentre le strumentazioni più indicate per l'osservazione sono dei telescopi con corta focale per riprendere un campo di zona lunare quanto più ampia possibile, e come apparecchi di ripresa dedicati delle webcam planetarie con una velocità di almento 25 fps, oppure delle camere CCD impostate da poter riprendere in automatico immagini in sequenza molto ravvicinata.